Si può portare CBD in aereo?
Posso portare il CBD in aereo? Se ti stai ponendo questa domanda prima di metterti in viaggio, allora sei nel posto giusto.
Prima di raggiungere l’aeroporto è opportuno fare chiarezza su un argomento in cui sono spesso le interpretazioni a creare confusione.
Se la pandemia da Covid-19 ha comportato restrizioni sui voli e la chiusura delle frontiere di molti Stati, a disciplinare la materia sono le leggi delle singole nazioni. Spesso, inoltre, nonostante ai livelli molto bassi di THC, consentiti dalla legge, ci si scontra con i preconcetti che vogliono cannabis light e CBD associati a sostanze psicoattive.
Il CBD si può portare in aereo? Come cambiano le regole di paese in paese e quali sono gli accorgimenti da prendere? Scopriamolo insieme.
CBD in aereo: cosa prevede il TSA
Se stai viaggiando o facendo scalo negli Stati Uniti, devi controllare cosa dica il TSA. Il Transportation Security Administration (TSA), ovvero l’agenzia governativa statunitense facente parte del Dipartimento dei Trasporti e dedita al controllo degli aeroporti, segnala sul suo sito che:
“La marijuana e alcuni prodotti a base di cannabis, incluso l’olio di CBD, sono illegali ai sensi della legge federale, ad eccezione dei prodotti che non contengono più dello 0,3% di THC sul peso secco o che sono approvati dalla FDA”.
Questa disposizione è valida sia per i bagagli a mano che per quelli imbarcati. Viene inoltre aggiunto che “i funzionari TSA sono tenuti a segnalare qualsiasi sospetta violazione della legge alle autorità locali, statali o federali”. Dunque se l’olio di CBD o la cannabis light si trovano sotto lo 0,3% – nella cosiddetta “zona verde” – l’utilizzo è concesso. In caso di bagaglio a mano, è indispensabile che il flacone non superi i 100ml.
The Farm Bill, ovvero la legge agricola americana, ha in realtà legalizzato canapa industriale e CBD nel 2018. Pertanto la cannabis light si può portare in aereo:
“Gli agenti di sicurezza della TSA – si legge ancora – non cercano marijuana o altre droghe illegali, ma se durante lo screening di sicurezza viene scoperta una sostanza illegale, la TSA rinvia la questione a un agente delle forze dell’ordine”.
In ogni caso nessun tipo di vaporizzatore o sigaretta elettronica può essere introdotto nella cabina di un aereo. Inoltre chiunque porti con sé quantità ingenti di CBD può essere oggetto di domande. Pertanto se si pensa di portare CBD in aereo, è importante conservare la confezione originale in modo tale che gli addetti ai controlli possano accertarsi che il prodotto contenga solo CBD.
CBD in aereo in Italia: si può?
Premesso che l’utilizzo di olio di CBD prima di volare aiuta a combattere ansia e stress senza aggiungere effetti psicoattivi, in Italia l’utilizzo consentito è solo aromatico.
Vediamo cosa prevede la legge italiana. Ad oggi avere con sé un quantitativo di olio di CBD o cannabis light per uso tecnico o di laboratorio non è contro la legge, ma se il prodotto viene individuato durante un controllo, si può andare incontro al suo sequestro.
Ciò significa che il prodotto viene analizzato e possono essere effettuati controlli anche sulla persona. Per questo, è fondamentale avere con sé confezione originale, certificazione e scontrino d’acquisto.
A questo punto occorre però fare una distinzione. L’olio di CBD è un prodotto che si presta a meno controlli. I cani antidroga non ne rilevano l’odore (al contrario della cannabis light) e non si va incontro a nessuna perquisizione. Tuttavia bisogna essere coscienti del fatto che, sebbene la legge lo consenta, prendere un aereo per una tratta nazionale con olio aromatico di CBD “al seguito” può comportare inconvenienti, controlli di polizia e disagi prima della partenza.
CBD in aereo all’estero: come funziona
Se in Italia portare il CBD in aereo è legale e negli States vige la disciplina TSA, come funziona quando ci si imbarca per un volo internazionale? L’argomento è confuso e le interpretazioni divergono da un paese all’altro.
Portare Olio di Cbd e Cannabis Light è legale in alcune nazioni ed illegale in altre. Dove non lo è, non solo non è possibile atterrare, ma neppure imbarcarsi per la destinazione. In molti paesi il possesso di cannabis comporta la detenzione o, nel peggiore dei casi, la pena di morte.
Per questo motivo prima di mettersi in viaggio è fondamentale controllare le leggi vigenti nel posto che si decide di raggiungere. È altamente sconsigliato imbarcarsi per voli internazionali in possesso di sostanze potenzialmente illegali. Ogniqualvolta si decide di viaggiare per lunghe tratte internazionali è fatto consiglio di non portare con sé cannabis light o olio di cbd, anche se si tratta di un prodotto non psicoattivo.